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Social network e reato di molestia

Social network e reato di molestia

Il mondo virtuale viene concepito da molti come una giungla senza regole, in cui è possibile fare quello che si vuole impunemente. Quello che non si farebbe mai nella vita reale perché consapevoli delle possibili conseguenze legali, sembra diventare possibile online, in particolare sui social network, dove molte persone pensano di potersi esprimere liberamente, anche quando quello che dicono lede la dignità altrui.

In realtà una condotta del genere configura un grave reato penale, il reato di molestia. L’articolo relativo del Codice Penale è il 660, che prevede quanto segue:

Chiunque in un luogo pubblico o aperto al pubblico, per mezzo del telefono, reca a taluno molestia o disturbo, è punito con la pena della reclusione fino a sei mesi o con l’ammenda fino a 516 euro.

Questo articolo non sembra in apparenza essere relazionato al mondo digitale. La rete non è un luogo pubblico in senso spaziale, né tanto meno sembra essere un posto aperto al pubblico, se abbiamo in mente la definizione classica che include posti come ristoranti, negozi e uffici. Ma in realtà i social network si configurano come luoghi aperti al pubblico, quindi questo articolo di legge viene applicato anche alle molestie messe in atto attraverso i social network.

Un luogo aperto al pubblico è un luogo privato, ma nel quale viene ammessa la presenza di persone in numero indefinito oppure di persone appartenenti ad una specifica categoria, a patto che esse rispettino le condizioni imposte dal proprietario del luogo. Anche trattandosi di uno spazio virtuale, i social network sono a tutti gli effetti un luogo in cui le persone vengono ammesse, sottostando a determinate regole. Molestare qualcuno sui social, sia in privato che pubblicamente, è quindi un reato.

Come comportarsi in caso di molestie sui social

Chi subisce molestia sui social network deve innanzitutto prendere le misure necessarie per far terminare la molestia. Per fare ciò si può ricorrere agli strumenti che gli stessi social network mettono a disposizione, permettendo eliminare la persona molesta dalla propria cerchia di contatti, di bloccarla e di segnalarla agli amministratori.

Il secondo passo consiste nel fare una copia dei messaggi molesti attraverso backup e screenshoot. Queste prove serviranno per sporgere la successiva querela e intraprendere l’azione legale contro la persona in questione, anche se non sono strettamente necessarie. Infatti, in caso di cancellazione delle stesse, la polizia postale può comunque sempre risalire a questi dati.

 

Articolista e copywriter freelance, amo scrivere dei più svariati argomenti. Sono un’appassionata di fotografia e video.