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Residenza e domicilio: facciamo chiarezza

Residenza e domicilio: facciamo chiarezza

La differenza tra residenza e domicilio può essere sottile e in alcuni casi nulla e quindi questi due termini generano sempre molta confusione. Facciamo un po’ di chiarezza su questi due termini e cerchiamo di capire come gestire il nostro domicilio e la nostra residenza.

Residenza e domicilio: facciamo chiarezza

Vige sempre molta confusione tra le diverse definizioni. In particolare è spesso difficile capire la sottile differenza tra domicilio e residenza. Vediamo di fare un po’ di chiarezza al riguardo con alcune definizioni.

Il domicilio è la sede dei propri interessi. Esso spesso corrisponde alla propria abitazione, ma può essere anche un ufficio o un’azienda. Il Codice Civile dice che:

Il domicilio di una persona è il luogo in cui essa ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi.

Oltre alla residenza e al domicilio esiste un altro termine che definisce l’abitazione temporanea. Si tratta della dimora. La dimora è il posto in cui una persona si trova in via occasionale (ad esempio la casa al mare o un appartamento preso in affitto in vista di un trasferimento lavorativo temporaneo).

La residenza (o dimora abituale) infine è il luogo in cui la persone vive stabilmente. Il Codice Civile dice che:

Residenza è nel luogo in cui la persona ha sua dimora abituale (e può essere in un comune diverso dal domicilio, ndr).

Da queste definizioni si capisce che residenza e domicilio possono anche non coincidere.

Come cambiare domicilio e residenza

Il cambio di domicilio non prevede alcun atto formale. Il cambio di residenza sì. Quando ci si stabilisce in via definitiva in un’altra città non è possibile parlare di dimora e bisogna quindi procedere al cambio di residenza. La procedura è piuttosto semplice e prevede la compilazione e presentazione di un modulo al comune nel quale ci si vuole trasferire. Il modulo può essere consegnato via fax, raccomandata, posta elettronica accompagnata da firma digitale o carta d’identità elettronica, casella di posta elettronica certificata o di persona allo sportello.

Il cambio di residenza può essere negato?

In passato prima di ottenere il cambio di residenza si riceveva la visita a sorpresa della polizia municipale, atta a verificare l’effettivo cambio di residenza del richiedente. Oggi le cose non vanno più così. Il cambio di residenza viene disposto in automatico. Nei successivi 45 giorni ci potrebbero poi essere delle verifiche. Quando dalla verifica emerge che il cambio di residenza è fittizio, l’interessato viene contattato dalle autorità presso il suo precedente indirizzo e ha 10 giorni di tempo per presentare ricorso al Prefetto al fine di evitare l’annullamento della residenza. In caso di false dichiarazioni si viene denunciati alla Procura della Repubblica. Quindi il Comune può negare la residenza quando viene comprovato che la persona effettivamente non risiede dove dichiarato. E’ però possibile richiedere successivamente un nuovo cambio di residenza.

Si può vivere in un posto diverso da quello di residenza?

Abitare in un posto diverso dalla residenza non è legale. E’ possibile vivere in un posto diverso dalla propria residenza solo in via provvisoria, stabilendo quindi temporaneamente la propria dimora ad un altro indirizzo. Ma la residenza resta comunque la propria abitazione principale. Anche se si passa molto tempo lontano da essa (ad esempio lavorando tutto il giorno fuori casa) è comunque il posto in cui si torna a dormire e in cui si passa il tempo quando non si lavora e, soprattutto, il luogo in cui riceve la posta. Ogni cittadino deve infatti essere sempre reperibile dalle autorità.

Articolista e copywriter freelance, amo scrivere dei più svariati argomenti. Sono un’appassionata di fotografia e video.